Il progetto di mappatura generale dell'accessibilità

In cosa consiste

Il progetto costituisce l’azione più importante messa in campo dalla Regione nell’ambito dell’accessibilità, e per realizzarlo sono state sviluppate soluzioni tecnologiche ad hoc a supporto dei processi di rilevamento delle barriere architettoniche, delle criticità, e l'organizzazione dei relativi dati in un sistema informativo unico regionale dell'accessibilità.

I Comuni che aderiscono al progetto di mappatura saranno dotati di idoneo applicativo, che consentirà di eseguire il rilevamento in maniera omogenea, seguendo una specifica metodologia integrata nel sistema.

La Progettazione universale

Con la L.R. 10/18 la Regione si è impegnata a perseguire l’innalzamento della qualità della progettazione edilizia e urbanistica per migliorare l’accessibilità dello spazio aperto e dell’ambiente costruito allo scopo di garantire a tutti pari condizioni di fruizione indipendentemente dalle abilità e capacità di ciascuno.

Per raggiungere questo obiettivo adotta la metodologia della Progettazione universale quale standard di qualità della progettazione edilizia e urbanistica.

Tale metodologia richiede che i progetti siano elaborati tenendo conto delle esigenze di fruizione di tutti, indipendentemente dall’età, capacità o abilità di ciascuno, in un’ottica che mira a riscontrare i seguenti criteri: equità d’uso, flessibilità d’uso, uso semplice e intuitivo, informazioni accessibili e comprensibili, sicurezza/tolleranza all’errore, contenimento dello sforzo fisico, idonei dimensioni e spazi per l’avvicinamento e l’uso (art. 4 della l.r. 10/18).

La governance

La mappatura generale dell’accessibilità è un progetto complesso e articolato per lo sviluppo del quale si è reso necessario assicurarsi la collaborazione di soggetti qualificati, portatori di competenze indispensabili al raggiungimento dei macro-obiettivi previsti dalla legge.

A questo scopo la Regione ha affidato la funzione di centro di riferimento regionale in materia di accessibilità (art. 5) alla Consulta Regionale delle Associazioni delle persone Disabili e delle loro famiglie e, in particolare, al suo ufficio specialistico denominato CRIBA (Centro Regionale di Informazione su Barriere architettoniche e Accessibilità) che da decenni svolge un ruolo di consulenza gratuita a favore di tutti i soggetti sia pubblici in materia di barriere architettoniche;
ha sottoscritto un Accordo quadro e successivamente un accordo operativo con le Università degli Studi di Trieste e con l’Università degli Studi di Udine per l’attuazione di un progetto di ricerca volto alla definizione un’ontologia dell’accessibilità, integrata nel sistema informatico per la rilevazione delle criticità;
ha sottoscritto una convenzione con Insiel SpA per lo sviluppo di un applicativo a supporto dei processi di rilevamento dei dati relativi alle criticità connesse all’accessibilità dei luoghi.

I referenti di questi soggetti, con il coordinamento della Regione (Servizio politiche per la rigenerazione urbana, la qualità dell’abitare e le infrastrutture per l’istruzione), costituiscono il gruppo di lavoro dell’accessibilità che, di fatto, collegialmente, nell’ambito delle linee di indirizzo indicate dalla Regione, guidano la governance dell’Accessibilità.

L'ontologia

Un’ontologia organizza e descrive un particolare campo (dominio) di conoscenza in modo univoco, senza ambiguità: termini e relazioni devono essere condivisi dall’intera comunità di utilizzatori del dominio di riferimento.

Attualmente, i dati relativi alle barriere architettoniche e all’accessibilità non sono omogenei e derivano spesso da valutazioni soggettive e qualitative.
Anche i testi normativi nazionali, gli standard internazionali e i documenti di ricerca sull’accessibilità presentano una importante e significativa eterogeneità nel vocabolario tecnico utilizzato per descrivere componenti ed attributi dell’ambiente costruito.

Per assicurare una rilevazione omogenea delle criticità, si è reso, dunque, necessario costruire e adottare una specifica ontologia identificando concettualmente e definendo terminologicamente gli oggetti/entità del dominio di interesse rappresentato dall’Accessibilità. Quest’ultima, così come definita nella legge stessa, è definita come il più alto livello di qualità dello spazio aperto e dell’ambiente costruito al quale corrisponde il massimo grado di fruibilità (art. 2 comma 1, lett. a)). La costruzione dell’ontologia è stata oggetto del progetto di ricerca condotto dall’Università degli Studi di Trieste e dall’Università degli Studi di Udine che ne hanno validato i risultati per la sua adozione e successiva integrazione nel sistema di rilevazione delle criticità.

Il sistema di rilevazione delle criticità

Il sistema consentirà agli operatori di eseguire l’attività di rilevazione seguendo la specifica metodologia integrata nel sistema, effettuare interrogazioni sulla base di dati.

Il processo di rilevamento è finalizzato a individuare e censire tutte le criticità nell’ambito del perimetro individuato dal PEBA

L’attività di rilevazione consentirà, inoltre, di esportare i dati verso sistemi GIS esterni alimentando un’unica base di dati regionale sugli aspetti che riguardano l’accessibilità.

Verrà inoltre, sviluppata una funzionalità per consentire di inserire, richiamare e gestire un elenco di “soluzioni tipo” ai problemi di accessibilità e di determinare il relativo costo ipotizzato.