Le azioni promosse e sostenute dalla Regione in materia di accessibilità

Promozione della cultura

Le azioni previste dalla legge regionale 10/18 prevedono la realizzazione di diverse attività, tra loro coordinate e dirette, nel loro insieme, alla promozione di una diversa cultura del progetto.
L’intento che ha guidato il complessivo impianto della L.R. 10/2018 è stato quello di accompagnare Comuni e professionisti in un percorso di innalzamento della qualità della progettazione, attraverso la promozione e diffusione di una cultura del progetto informata ai criteri della Progettazione universale, che con la L.R. 10/18 la Regione ha assunto a standard di qualità di riferimento nella progettazione edilizia e urbanistica.
Tale metodologia esce dal binomio barriera/disabilità, che si rapporta a un individuo “normodotato” e indica un approccio diverso, che guarda a un’utenza ampliata, costituita da una comunità reale di persone, con capacità e abilità diverse.
L’invito rivolto ai progettisti è di superare approcci e soluzioni standardizzate e “dedicate” unicamente, a persone con disabilità (e per ciò stesso ghettizzanti), e di spingersi oltre, per individuare soluzioni in grado di riscontrare le esigenze di fruizione di un’utenza ampliata, valorizzando e sostenendo le capacità e abilità di ciascuno, nella misura più ampia possibile, in funzione di un utilizzo di spazi e ambienti pubblici in autonomia e sicurezza.
L’obiettivo è dunque quello di garantire a tutti - seppure con i limiti e i vincoli esistenti - il massimo livello raggiungibile di parità di condizioni nella fruizione dello spazio aperto e dell’ambiente costruito.
La Regione ha concepito questo obiettivo come un progetto a sviluppo incrementale di lungo termine da raggiungersi per fasi.

Progetto di mappatura generale dell’accessibilità

Il progetto di mappatura generale dell’accessibilità costituisce l’azione principale prevista dalla Regione in attuazione alla L.R 10/18.
Esso in un sistema informativo unico regionale dell’accessibilità realizzato dalla Regione per supportare il processo di rilevamento delle barriere architettoniche e delle criticità.
Il sistema si basa su un applicativo sviluppato ad hoc (in collaborazione con l’Università degli Studi di Trieste, l’Università degli Studi di Udine, il CRIBA (Centro Regionale di Informazione su barriere architettoniche e Accessibilità) e con Insiel insieme a un terzo soggetto esterno), che verrà rilasciato a inizio 2024 a tutti i Comuni della regione che faranno richiesta di contributo ai sensi dell’art. 8 bis della L.R. 10/18 e che dovranno utilizzarlo per eseguire il rilevamento e predisporre il PEBA.
L’applicativo è stato rilasciato in anticipo, a novembre 2023, ad alcuni Comuni che hanno chiesto, su propria iniziativa, di poterlo utilizzare.
Il sistema consente di ottenere un rilevamento omogeneo di barriere architettoniche e criticità, grazie alla specifica ontologia integrata nel software e alla metodologia di rilievo, intuitiva e guidata, offerta dal software medesimo.
I dati e le informazioni raccolte attraverso il rilievo confluiscono in un’unica base di dati regionale, che consentirà di monitorare il miglioramento del grado di accessibilità di percorsi ed edifici su tutto il territorio regionale.
 In questo percorso, i Comuni sono stati individuati dalla Regione quali interlocutori privilegiati avviando con essi un dialogo e una collaborazione ritenuti indispensabili per la riuscita del progetto.

Piano di Eliminazione delle Barriere Architettoniche (PEBA)

Il legislatore nazionale ha introdotto nel nostro ordinamento, sin dal 1986, l’obbligo per le “Amministrazioni competenti” - largamente disatteso - di dotarsi di un Piano di Eliminazione delle Barriere Architettoniche (PEBA), senza, però, fornire indicazioni utili per la sua redazione.
Senza sovrapporsi alla legge nazionale, la disciplina della L.R. 10/18 è intervenuta integrandosi con essa scegliendo però di accompagnare e non di sanzionare i Comuni inadempienti, contribuendo, allo stesso tempo, al rilancio del PEBA come strumento di pianificazione.
La Regione ha quindi predisposto degli strumenti ad hoc: da un lato, ha dotato i Comuni di Linee guida metodologiche, molto operative, dirette a spiegare punto per punto come si realizza un PEBA di qualità, dall’altro ha attivato una linea contributiva a sostegno delle spese per la sua predisposizione, risultato: a oggi, sono ben 90 le domande di contributo ai fini PEBA pervenute e 51 i Comuni che si sono già dotati di un PEBA.
Cosa più importante, allargando lo spettro d’azione, la Regione ha ritenuto di ricondurre tutto il percorso di adozione del PEBA nell’alveo del più ampio progetto di mappatura generale dell’accessibilità del quale il PEBA, infatti, costituisce una fase.
Il programma attuativo della L.R. 10/18 prevede una formazione specifica rivolta ai tecnici comunali e ai professionisti (geometri, architetti, ingegneri, eccetera), sulle tematiche della Progettazione Universale e, nello specifico, sull’utilizzo dell’applicativo per il rilevamento di barriere architettoniche e criticità e per la predisposizione del PEBA.